Anche la natura ha i suoi bulli. È il caso dei polpi che, secondo una recente scoperta, prendono a pugni i pesci che gli nuotano accanto. Ma perché lo fanno?

La notizia, che fin da subito si è trasformata in una base per divertenti immagini sui social, risale allo scorso dicembre. Dopo aver visto un polpo prendere a pugni un pesce, il ricercatore portoghese Eduardo Sampaio, è rimasto talmente incuriosito dalla scena da voler dedicare alle creature uno specifico studio. La domanda a cui ha tentato di dare risposta è semplice: perché mai un polpo dovrebbe colpire un pesce? La sua ricerca, pubblicata sulla rivista Ecology, cerca di rispondere al quesito.

A suon di pugni!

Il video pubblicato da Sampaio mostra chiaramente diversi polpi che, con una velocità straordinaria, colpiscono un pesce che si trova a passargli accanto. Occorre aguzzare davvero bene la vista data la rapidità del gesto, ma la scena diventa ipnotica quanto è bizzarra!

Dopo oltre due anni di ricerche, finalmente alcune teorie sembrano spiegare questo strano comportamento, anche se non tutti gli scienziati sono d’accordo con Sampaio. Ma d’altro canto è bene precisare che gli studi sono ancora in corso.

Nemici – amici

Secondo il ricercatore, la violenza sarebbe una semplice reazione di tipo lavorativo. Anche se l’autore è molto cauto nell’utilizzare il termine “cooperazione”, sembrerebbe che polpi e pesci si alleino nella fase di caccia dando vita a un sodalizio mente-braccio. Il polpo sarebbe quindi il cervello delle operazioni e se il braccio sgarra… la mente mena. I meccanismi di caccia non sono ancora stati compresi perfettamente ma sembra che ogni membro del gruppo svolga un determinato compito.

La ricerca di Sampaio è iniziata nel 2018 e da allora sono stati registrati alcuni atteggiamenti aggressivi da parte di diversi cefalopodi. Premesso che, come afferma lo stesso autore in un articolo pubblicato su Hakei Magazine, trovare polpi non è facile e lo è ancor meno trovarne che si alleano con i pesci, va detto che lo stesso ricercatore ha ipotizzato tre possibili teorie per i cazzotti:

  1. Il polpo ruba la preda del pesce: ci sta!
  2. Il polpo “scaglia” il pesce ai margini del branco per svantaggiarlo nella cattura della preda: ci sta pure questa!
  3. Il polpo espelle il pesce dal gruppo.

Mentre le prime due ipotesi sono abbastanza comprensibili, capire perché al polpo si chiuda la vena e decida di far fuori un alleato è ancora un mistero.

La curiosità non si ferma

Quella che Sampaio ha pubblicato è una ricerca che non risponde interamente al perché di questo comportamento violento. Come lui stesso ha più volte ha affermato lo studio non è facile ma ciò non significa che non ne sapremo di più in futuro. Infatti, il ricercatore sta tutt’ora continuando le sue analisi a riguardo.

Nel frattempo, sono molti gli scienziati (noi coinvolti nella ricerca) che storcono il naso di fronte a queste teorie. Ad esempio, Chelsea Bennice, biologa presso la Florida Atlantic University, non ha mai registrato prove concrete di una collaborazione tra le specie, ma al contrario ha assistito a qualche cazzottone veloce quando un malcapitato pesce si avvicina troppo al cefalopode.

Altri, come Daniel Bayley (biologo presso la University College London in Inghilterra), affermano che la collaborazione sarebbe sì una realtà, ma molto recente. Questo comportamento, infatti, è stato riscontrato solo negli ultimi tempi e secondo lui sarebbe da imputare al cambiamento climatico, che provoca una costante riduzione della barriera corallina: la scarsità di cibo imporrebbe il formarsi di nuove e bizzarre alleanze dove, come sempre, il più forte ha la meglio.

Quale che sia la verità, non resta che attendere nuovi sviluppi e nel frattempo… farci due risate con le immagini che il web riesce a sfornare su questa bizzarria marittima.