L’isola delle rose è il film tutto italiano uscito il 9 dicembre 2020 sulla piattaforma streaming di Netflix tratto dall’incredibile storia vera di Giorgio Rosa.

Un film magico, L’isola delle rose, che ha dato vita a un’atmosfera fatta di sogni e speranze attraverso l’indescrivibile bravura degli attori: Elio Germano che abbiamo già visto nel “L’uomo senza gravità” e “Il giovane favoloso” e Matilda de Angelis che ricordiamo per il successo di “Veloce come il vento”.

Nel 1968 l’isola delle rose fu creata grazie alla determinazione dell’ingegnere Giorgio Rosa a 500 m al di fuori delle acque territoriali italiane.

Una piccola isola libera davanti a Rimini, questo voleva costruire Giorgio.

Gli abitanti dell’isola delle rose possedevano la propria lingua, i propri francobolli, il proprio governo e anche una propria moneta. Il primo maggio dello stesso anno si proclamarono stato indipendente. Una piattaforma metallica che grazie al loro zelo e la fantasia era diventata molto di più che una discoteca a cielo aperto.

I giornali non potevano evitare di parlare di quel mondo in mezzo al mare che stava attirando così tanta attenzione. Un sogno utopico si era appena materializzato poco al di là delle coste.
L’isola delle rose non fu mai riconosciuta come stato indipendente in maniera ufficiale dalla commissione europea dato che risultava al di fuori delle acque territoriali, ma non passò inosservata, perciò il 25 gennaio 1969, venne demolita dalle truppe navali italiane. Dopo questo episodio l’ONU spostò il limite delle acque territoriali dalle 6 fino a 12 miglia marine in tutto il mondo.

Dalla regia di Sydney Sibilla, lo stesso che ha diretto “Smetto quando voglio”, è nato un film meraviglioso, simpatico e commovente, che lascia allo spettatore una carica unica. Possiamo condividere o no quello che Giorgio e i suoi amici hanno fatto, possiamo essere d’accordo o meno di come lo stato si sia mosso, ma resta il fatto che sia uno spaccato di storia, una volta conosciuto, impossibile da dimenticare.

Un film che non da risposte, ma solo meravigliose domande. Che cos’è la libertà? E l’assenza di regole potrebbe mai garantirla?

Milan Kundera, scrittore e drammaturgo ceco, disse “La stupidità deriva dall’avere una risposta per ogni cosa. La saggezza deriva dall’avere, per ogni cosa, una domanda.

Questo è un film che accende la curiosità e la voglia di mettersi in gioco per quello in cui crediamo. Un racconto di quanto le proprie capacità possano spingere lontano.

A Giorgio avevano detto di crescere perché non poteva vivere in un mondo tutto suo e allora lui, quel mondo, l’ha costruito.