Alberto Sordi è stato l’avaro, lo scapolo, l’americano a Roma, il tassinaro… il marchese del Grillo.
Alberto Sordi nasce il 15 giugno 1920 in via San Cosimato 7 a Trastervere dove attualmente non c’è più una casa ma c’è una targa che lo ricorda. La mamma Maria Righetti è maestra, il papà Pietro Sordi professore di musica e basso tuba dell’orchestra del Teatro dell’Opera di Roma. Aveva due sorelle Savina e Aurelia e un fratello Giuseppe, in realtà prima di lui era nato un altro fratello, chiamato Alberto come lui, che era morto pochi giorni dopo la nascita.
Sin da piccolo aveva la passione per la recitazione, trascorse parte dell’infanzia nella cittadina di Valmontone e frequentò la scuola elementare “Armando Diaz” dove faceva parte del Teatrino delle marionette. Da bambino cantava nel coro delle voci bianche della Cappella Sistina.
Nel 1936 incise un disco di fiabe per bambini per la casa discografica Fonit. Con il ricavato partì per Milano, dove si iscrisse al corso di recitazione all’Accademia dei filodrammatici dove fu espulso per il suo accento romano.
Tornato a Roma iniziò a fare la comparsa a Cinecittà, interpretando un soldato romano nel film Scipione l’africano.
Nel 1937 arriva la grande occasione, con il concorso della Metro-Goldwun-Mayer per il doppiaggio di Laurel & Hardy, lo vinse e per dieci anni prestò la sua voce a Oliver Hardy. Ha doppiato anche Robert Mitchum in Notte senza fine, Anthony Quinn in Buffalo Bill, Marcello Mastroianni in Domenica d’agosto.
Nel 1940 fu chiamato alle armi, prestò servizio presso la banda musicale dell’81° Reggimento fanteria Torino, ebbe comunque il tempo di continuare la sua carriera artistica.
Alberto Sordi era molto geloso della sua vita privata e se qualcuno gli chiedeva come mai non si fosse mai sposato rispondeva che non voleva mettersi un’estranea in casa. Non si fece mancare gli amori ed ebbe varie relazioni, la più importante e chiacchierata fu con Andreina Pagnani; stava per sposarsi con una signora austriaca ma all’ultimo minuto annullò le nozze.
Collaborò in vari ruoli al teatro, alla radio. Tra il 1953 e il 1955 la popolarità di Sordi giunse sul grande schermo con film come: “I vitelloni”, “Un giorno in pretura”, “Un americano a Roma” dove interpreta Nando, un uomo che vorrebbe andare in America ma non gli è possibile. Nella famosa scena del protagonista con davanti un piatto di pasta, Sordi ha un vero e proprio dialogo con i maccheroni, ricordiamo la nota frase “Maccarone m’hai provocato e io ti distruggo adesso”.
Lo ricordiamo nella sua celebre interpretazione nel film “Il marchese del grillo”, del 1981 diretto da Mario Monicelli. Ambientato nella Roma papalina del 1809 il marchese Onofrio del Grillo, nobile romano alla corte di papa Pio VII, trascorre le sue giornate nell’ozio più completo, coltiva varie relazioni amorose, si diverte a fare scherzi e beffe, esce dalle varie situazioni che gli si presentano con umorismo. Incontra un povero carbonaio, Gasperino, suo perfetto sosia, con lui amplia il suo repertorio burlesco. La frase “Sor Marchese, è l’ora”, che il frate dice sul patibolo a Gasperino il carbonaio, è l’epitaffio scritto sulla tomba dello stesso Alberto Sordi situata nel Cimitero del Verano a Roma.
Aveva un repertorio di frasi uniche, eccone alcune:
- Non mi sposo perché non mi piace avere della gente estranea in casa
- La nostra realtà è tragica solo per un quarto: il resto è comico. Si può ridere su quasi tutto.
- Alla mia età ho fatto il callo alla solitudine. Una solitudine, però, molto relativa, perché il lavoro riesce a riempire completamente la mia esistenza.
Non ha avuto figli, l’unico legame che si avvicinava al tipo di rapporto padre-figlio è quello con Carlo Verdone, tra i due ci fu un legame molto speciale, un rapporto maestro-discepolo.
Sordi è morto a Roma il 24 febbraio 2003 dopo la malattia, un tumore ai polmoni, all’età di 82 anni.
E’ stato colui che si “magnava” la vita come aveva fatto con “i maccaroni”, che rideva anche nel dramma, che piangeva con un ghigno amaro e beffardo, un uomo che non prendeva la vita sul serio perché era già abbastanza complessa e difficile così, che amava le donne ma non voleva impegnarsi. Sordi è un mito, una pagina importante della Storia italiana e del nostro cinema.
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