Il passaggio a nord-ovest è la rotta navale che collega l’oceano Pacifico a quello Atlantico. Divenne ossessione di politici, avventurieri, commercianti di ogni nazione, pronti a tutto per sfidare i territori selvaggi e i ghiacci artici. È così che le navi Erebus e Terror partirono per la pericolosa avventura tra i ghiacci.

Nel 1845 prese vita la spedizione denominata Franklin. Fu chiamata con questo nome perché al comando delle due navi c’era, appunto, il Capitano Sir John Franklin. Le navi della spedizione si chiamavano Erebus e Terror. Franklin aveva già avuto esperienza nell’Artico, poiché aveva già partecipato a precedenti spedizioni.

Ma lui non fu la prima scelta come capitano per le due navi Erebus e Terror. Al suo posto sarebbe dovuto esserci James Clark Cross, denominato Sir nel 1844.  Il capitano James, che in precedenza aveva guidato la missione, dovette però rifiutarla poiché la moglie gli impedì di partire.

Al contrario Lady Jane, moglie di Franklin molto nota nei circoli sociali e culturali della Londra per bene, citava continuamente il nome del marito. Sir John aveva già 59 anni all’epoca della missione, e secondo i canoni di quel tempo era considerato “anziano” per uno incarico di quella portata. Ma le insistenze dell’ambiziosa moglie ebbero la meglio, e a Franklin venne affidato il comando delle navi Erebus e Terror.

Le navi vennero equipaggiate per la missione: gli scafi e i ponti vennero rinforzati, i parapetti resi impermeabili e i sostegni in ferro delle prue aumentanti. A bordo avevano mantenuto un ingegnoso sistema per la produzione dell’acqua potabile, progettato per riciclare il vapore prodotto durante la cottura e per distillare la neve e il ghiaccio.

A bordo di entrambe le navi c’è anche una sorta di sistema per riscaldamento centralizzato che, ottenendo aria calda da una caldaia in mattoni, distribuiva calore a tutte le cuccette delle navi.

Le due imbarcazioni avevano un’installazione di un sistema di eliche azionate a vapore. Questo sistema era uno dei primi mai applicati a navi da guerra con lo scafo in legno. Il motore a vapore aveva il potere di aiutare le due navi a farsi strada tra le masse di ghiaccio nei mari artici.

Sia la Erebus che la Terror erano dotate di una grande libreria con più di 1000 titoli ciascuna e riempite con provviste sufficienti per oltre tre anni.

L’appalto per la fornitura di cibo in scatola era a cura dell’ungherese Stephen Gould Mehr che, nonostante il poco tempo messo a disposizione, riuscì a preparare 8 mila barattoli tra zuppe, carni e verdure.

La spedizione partì il 19 maggio dell’anno 1845. Le navi lasciarono l’Inghilterra con l’intenzione di scoprire il mitico passaggio a nord-ovest, un percorso tra i mari artici ancora inesplorati.

La Erebus e la Terror vennero avvistate da due navi alla fine del luglio 1845 mentre solcavano la baia di Baffin. Questo è l’ultimo avvistamento ufficiale.

Dalla data di partenza, passa un anno e mezzo arrivando così all’anno 1847 che non porta alcuna notizia della spedizione con sé.

Lady Franklin comincia dunque a smuovere le acque, convinta che qualcosa sia accaduto alle due imbarcazioni.   Inizia così a fare pressioni, affinché vengano organizzate missioni di salvataggio.

Riesce a convincere James Clark Cross, nonostante quest’ultimo si fosse ufficialmente ritirato, a prendere parte alla missione di recupero. Cross viene messo a capo di una delle tre spedizioni di soccorso, che però tornano senza aver avuto successo.

Una delle navi che andò in missione di salvataggio, rimase intrappolata nel mare ghiacciato e verrà, purtroppo, abbandonata. In seguito sarà recuperata dagli americani e smembrata. Il legno ricavato da essa sarà rispedito in Inghilterra.

Piccola curiosità

La Regina Vittoria riconoscente farà costruire con quel legno una scrivania chiamata resolute desck, che sarà regalata al presidente degli Stati Uniti. Un secolo dopo, John Fitzgerald Kennedy recupererà quella scrivania che, da quel momento, si trova ancora oggi nello studio ovale nella casa Bianca. 

Ma torniamo alla spedizione… Lady Jane non vuole saperne di rinunciare alla ricerca dell’equipaggio, e cosi chiede aiuto al presidente americano Taylor.

Il presidente Taylor accetta di aiutarla, facendo così partire due navi da New York nel maggio del 1850.  

L’equipaggio di una di esse, purtroppo, torna solo con la notizia di aver trovato tre tombe nell’ Isola di Beechey (isola nell’arcipelago canadese).

Jane Griffin non si lascia scoraggiare e nel 1859 finanzia un’altra missione di salvataggio condotta da Francis Leopold McClintock a bordo di uno yacht a vapore. Gli esploratori trovarono sull’isola di Re Guglielmo, in un tumolo, un messaggio. Oggi quel messaggio è noto come biglietto di Victory Point e si tratta di uno dei documenti più significativi della storia dell’esplorazione marina. La prima parte è stata compilata e datata 28 maggio 1847; in essa si dice che le navi, tra il ’46 e il ’47, avevano raggiunto l’Isola Beechey.

«Sir John Franklin comanda la spedizione. Tutto bene». 

Questo documento oggi è custodito a Londra al museo marittimo di Greenwich.

Eppure gli ufficiali che firmarono sbagliarono la data, e questo fa pensare che le cose purtroppo non andavano poi così tanto bene a causa del gelo e della fame. Infatti le navi erano state a Beechey tra il ’45 e il ’46 cioè un anno prima.

Undici mesi dopo James Fitz James, il secondo di Franklin, aveva aggiunto che le navi erano state abbandonate nel 1848.

La missione conta un alto numero di morti tra ufficiali e marinai, tra cui Sir John deceduto l’11 giugno 1847, poco dopo la compilazione della prima nota (soltanto tre settimane dopo). Gli ufficiali più alti in grado Fitzjames e Crozier, avevano deciso di dirigersi a piedi verso Back Fish River per cercare soccorsi.

Nessuno sa di preciso quali sono le cause della morte di Franklin. Il suo corpo, e quello di Crozier, non è mai stato ritrovato.

Tuttavia, in base ad altri ritrovamenti e a diversi studi, oggi si tenta di ricostruire l’avvenimento.

A uccidere l’equipaggio furono la fame, la polmonite e la tubercolosi, cause dimostrate dalle analisi dei frammenti ossei. Ma quegli accertamenti hanno dimostrato anche che, nel disperato tentativo di sopravvivenza, venne praticato dai sopravvissuti anche il cannibalismo.

Inoltre, questi esami hanno rilevato un livello di piombo tre o quattro volte superiori alla quantità prevista. La ditta Goldner’s, consegnò i barattoli saldati così male che il piombo usato per sigillarli entrò a contatto con il cibo, avvelenandolo. Questa scoperta fu possibile grazie ad alcune lattine trovate sulle navi.

Pochi anni fa le autorità canadesi hanno annunciato il ritrovamento delle due navi. Erebus fu trovata nel 2014 invece la Terror fu trovata 2016, conservante fino a oggi dalle gelide acque dell’isola di Re Guglielmo.

Sicuramente le analisi delle due navi e dei reperti all’interno è in continuo aggiornamento e non mancherà, in futuro, di riservarci delle nuove scoperte.

Franklin e il suo equipaggio partirono nella speranza di conquistare quello che era impossibile, e cioè l’Artide. Ma alla fine però fu l’Artide a conquistare loro. Letteralmente.

Fonte Global News Wikipedia History Discovery