Continua il viaggio nel piccolo schermo della Marvel. Falcon and the Winter Soldier colpisce e centra in pieno l’obbiettivo con il suo nuovo Captain America.
È passato poco tempo dalla fine di Wandavision, la prima miniserie firmata Marvel che ha stregato il pubblico. Wanda e Visione hanno preso i fan e li hanno catapultati in un nuovo, strano e apparentemente divertente mondo. Con Falcon and the Winter Soldier si torna sul tipico percorso Marvel: ironia, scazzottate, potenti nemici e quell’amaro pizzico di dramma personale che non guasta mai.
Goodbye Cap
È finito il tempo delle sitcom; adesso è il momento di rientrare nei veri panni Marvel. Niente risate spassose in Falcon and Winter Soldier, ma solo ironia che fa sorridere. Quella tipica irriverenza che accompagna ogni sagace battuta dei nostri Avengers.
Ma in questa serie, oltre al sospetto della presenza di uno “dei tre grandi” (androidi, alieni e maghi, secondo il caro Sam) c’è molto di più.
Ciò che colpisce immediatamente è la mancanza. Steve non c’è più e tutti sanno che non esisterà mai nessuno come lui.
“Forse ti sbagli Zemo. Il siero non ha mai corrotto Steve.”
“Touché. Ma non c’è mai stato un altro Steve Rogers… o no?”
Sam ha perso un amico, Bucky un fratello. Il dolore è grande per entrambi e in un momento come questo è difficile comprendere le scelte altrui. Sam ha dato via lo scudo e Bucky pensa di aver perso l’ultima parte del vecchio sé.
Falcon and the Winter Soldier affronta la crescita di questi due personaggi che, come gli stessi autori hanno più volte affermato, non hanno ricevuto molto spazio all’interno dei film. C’era stata qualche scaramuccia, qualche battuta, ma niente più. Con questa nuova serie i fan hanno potuto vedere la nascita di una delle coppie sicuramente meno probabili, ma decisamente più ben riuscite e salde che mai.
La linea sottile
Nonostante la paura di Sam di incappare in uno dei tre grandi, il nemico si rivela essere molto più umano e forse, proprio per questo, molto più temibile. È facile lottare contro un alieno che vuole invadere il tuo pianeta o contro androidi impazziti. Insomma, è facile lottare contro qualcuno che sta evidentemente dalla parte sbagliata. Un po’ meno facile diventa quando il nemico ti sottopone un ideale tutto sommato non sbagliato.
Thanos aveva gettato il mondo nel caos. Metà dell’universo era sparito e quei cinque anni di paura e confusione avevano unito le genti. Ma poi tutti sono tornati e ognuno rivoleva la sua vita. Chi era stato accolto adesso viene espulso ed è tornata tanta confusione. I Flag Smasher hanno un ideale molto chiaro e d’impatto: “un mondo, un popolo”. Perché in fondo è così, non siamo forse tutti figli dello stesso pianeta?
L’argomento è delicato e gli screzi a riguardo tra questi improbabili eroi non mancano. Quello che più di tutti entra dentro l’ottica di comprensione del pensiero è Sam. Complice anche il fatto di essere un uomo di colore in un mondo per bianchi, sente molto suo questo senso di esclusione e ingiustizia che accompagna Karli Morgenthau.
Così nel cinema come nella realtà
E questo è anche l’altro delicato tema che Falcon and the Winter Soldier affronta. Sam ha dato via lo scudo perché non si sente alla sua altezza. Perché quello scudo è l’America, perché le stelle e le strisce sono bianche e lui è nero. Durante la serie si assiste ad una profonda trasformazione del personaggio. Grazie a lui Marvel trasmette un messaggio importante.
Da un lato affine allo stesso pensiero dei Flag Smasher: siamo tutti esseri umani, non deve essere il colore della pelle a definire chi siamo o cosa, come in questo caso, rappresentiamo. Dall’altro Sam crea un ponte che unisce questi due mondi che non riescono ancora ad unirsi. È innovativo, positivo, rivoluzionario e dannatamente Cap.
Tra bene e male
La bellezza di queste serie tv che Marvel sta creando è che permettono di approfondire personaggi che nei film sono rimasti sempre sullo sfondo. Un esempio è il barone Zemo. Lo avevamo conosciuto in Capitan America: CIvil War e già allora se ne intuiva la profondità. Ma adesso, in Falcon and the Winter Soldier, il suo personaggio viene limato con estrema delicatezza e alla fine è davvero impossibile non affezionarsi a lui, nonostante il suo passato. Zemo è uno di quei personaggi grigi, che sanno essere squisitamente crudeli e allo stesso tempo terribilmente dolci.
Un altro personaggio entrato nel grigiore della vita, a cavallo tra bene e male, è Sharon. Che tuttavia lascia molti punti di domanda nei fan. Quel che è certo è che la rivedremo, e non è detto che la nipote della bella e giusta Peggy Carter mantenga la stessa fiducia negli ideali della nonna.
Così come certamente tutti i fan si aspettano un approfondimento nel controverso personaggio di John Walker. Con lui Marvel ha continuato ad affinare il tema della serie: la linea tra bene e male, tra giusto e sbagliato, è sottile. E non tutti si chiamano Steve Rogers.
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