Il canile comunale La cuccia nel bosco di Livorno offre un aiuto importante e concreto alle donne vittime di violenza che hanno un animale domestico e che, spesso, possono essere insicure nel chiedere aiuto per paura che l’animale possa subire brutte conseguenze.
Un argomento che forse non è mai stato trattato con la dovuta importanza, ma che invece importanza ne ha e di casi come questo ce ne sono molti. Grazie però al Comune di Livorno che ha messo a disposizione il canile municipale La cuccia nel bosco per ospitare gli animali, per il periodo necessario alla tutela non solo loro ma anche di tutte quelle donne che potranno trovare il coraggio di chiedere aiuto, sapendo che il proprio animale domestico è al sicuro.
Con lo slogan “Giù le zampe”, il canile porta avanti questa grande iniziativa: è importante presentarsi ai centri antiviolenza perché le donne possano intanto informarsi più nello specifico sulla situazione così da cominciare a dare un aiuto vero e concreto. Molte donne subiscono minacce anche nei confronti dei loro animali e ciò non le fa andare avanti nelle richieste d’aiuto, molte volte accade anche che gli stessi animali subiscano maltrattamenti.
All’interno del canile comunale sono stati messi a disposizione gratuitamente diversi box per ospitare gli animali di queste donne per tutto il tempo che sarà necessario per compiere tutti i passi che le porteranno a essere di nuovo al sicuro.
“Il maltrattamento di animali in ambito domestico oltre che una condotta da condannare di per sé costituisce un preciso indice di pericolosità per le donne e i minori presenti in famiglia che sono esposti ad atti violenti da parte del partner. Violenza di genere e violenza di specie hanno la stessa origine e la stessa natura. Per questo abbiamo ritenuto opportuno mettere a disposizione in maniera gratuita all’interno del nostro canile comunale dei box per ospitare gli animali delle donne che necessitano di mettersi in salvo e di salvare i propri affetti, nella consapevolezza che solo la tempestività e la rete possano fermare la prevaricazione, l’abuso e il femminicidio” ha spiegano la vicesindaca di Livorno Libera Camici.
Un’iniziativa lodevole che, si spera nel tempo, possa essere replicata in tutte le città, italiane e non.
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