Netflix regala un’estate calda ai suoi spettatori. Nuove serie e avventure tra passato e presente. Generazione 56k è il nome di una comedy originale Netflix che in pochi giorni ha scalato la top ten del servizio di video in streaming. Il titolo è un tributo alla prima linea internet della fine dello scorso secolo. Dagli anni ’90 nelle case si usava il modem 56kbps che sfruttava il segnale analogico della linea telefonica. Circa dieci anni dopo, comparve la linea ADSL.
La serie


La nuova serie italiana nasce un’idea originale di Francesco Ebbasta, scritta insieme a Costanza Durante, Laura Grimaldi e Davide Orsini. Il creatore della serie Generazione 56k e già regista dei The Jackal, ha raccontato che l’idea è nata durante un ricevimento. “Ero a un matrimonio estivo. Lo sposo, un po’ brillo, ha detto che era molto felice di aver scelto sua moglie, ma che venivano dallo stesso paesino e si chiedeva se si fosse perso altro. Ho pensato al concetto della paura di poter desiderare qualcos’altro” ha raccontato.

Il dubbio dello sposo è passato subito, ma mi è rimasto questo concetto. La Generazione 56K è quella che ha vissuto a cavallo tra il prima e il dopo internet. Internet ha stravolto completamente le nostre vite e ci ha aperto la possibilità di essere ovunque. Con internet è nata anche la FOMO (fear of missing out), ovvero la paura di perdersi qualcosa e l’incapacità di scegliere quello che davvero ci piace. La serie ha lo scopo di riscoprire tra tutte le scelte possibili quello che davvero ci fa stare bene“.

Generazione 56k sul piccolo schermo

Otto puntate ambientate nella bella Campania, dalla fine del 900 ai giorni nostri. I protagonisti sono un gruppo di adolescenti e la serie si sviluppa tra passato e presente. Una storia semplice, ben girata e strutturata che riflette i cambi generazionali e sociali.
Un affresco nitido e accattivante dei cambiamenti tecnologici e storici che scorrono veloci sul piccolo schermo. Il modem gracchiante con la connessione traballante che regala il titolo alla serie ha lasciato il posto al veloce e sicuro 5g. Gli appuntamenti
fissati con post it e messaggi in segreteria, sostituiti da messaggini lampo con whatsapp e le app d’incontri. Ma forse le paure e i sentimenti sono rimasti gli stessi.

Al centro della storia Daniel e Matilda (interpretetati nella loro versione da bambini da Alfredo Cerrone e Azzurra Iacone, in quella da adulti da Angelo Spagnoletti e Cristina Cappelli), si conoscono da piccoli e si rincontrano da grandi. Erano compagni di scuola
ed hanno condiviso tempo e passioni. La loro storia è accompagnata dalle avventure con gli amici di sempre, Luca e Sandro (interpretati da bambini da Gennaro Filippone ed Egidio Mercurio, da grandi da Gianluca Fru e Fabio Balsamo dei The Jackal).
Amore, amicizia, spensieratezza e responsabilità sfilano tra due linee temporali, punti di vista ed emozioni. Il passato a volte può tornare e sconvolgere il presente? Si può convivere serenamente con i ricordi? Una storia tutta italiana che parte dal 1998 ed arriva ai nostri giorni, ambientata tra la bellissima isola di Procida e la magica Napoli. Una serie adatta a tutte le generazioni ed età. Chiunque si può ritrovare nelle avventure dei protagonisti tra malinconia e curiosità. Del benessere degli anni 90 per il boom
economico, i primi walkman e MTV. I primi studenti universitari che poi hanno trovato davanti a sé il deserto lavorativo.

Una storia leggera e ironica. Con qualità nella regia e nella sceneggiatura. Generazione 56k rappresenta la generazione liquida degli ultimi decenni. Ragazzi premillennio che non sono nativi digitali, ricordano con affetto i gettoni e le collezioni di schede magnetiche per i telefoni pubblici. Il loro mondo era più semplice forse, senza telefonini. Le foto si facevano con la macchina fotografica, magari usa e getta. Si aspettava trepidamente la stampa anche se erano mosse o fuori campo. Non si potevano ritoccare. E sono le stesse persone che ora non possono fare a meno di selfie e social network. L’evoluzione ed i confort prendono vita nella serie televisiva che racconta con obiettività e delicatezza il prima e dopo il nuovo millennio. In modo chiaro e diretto. Come l’amore che si mostra in tutte le sue forme ed in tutta la sua maestosità. Dal rapporto di coppia all’amicizia. Un inno alla vita e alla speranza.

Ci sarà una seconda stagione?


L’autore
Francesco Ebbasta (nome d’arte di Francesco Capaldo), regista, autore e cofondatore dei The Jackal, il collettivo
napoletano nato sul web e poi affermatosi anche presso un pubblico più largo
attraverso varie e non sempre convincenti prove televisive.