Se siete in cerca di gite fuori porta nel nostro Bel Paese, l’UNESCO ce ne ha appena ricordate un paio da segnare in agenda. Un altro grandissimo riconoscimento per l’Italia nel mondo, questa volta a livello culturale, storico, artistico e architettonico (dopo quelli musicali e sportivi di questo 2021, e le Olimpiadi sono ancora in corso!).
Sabato scorso, 24 Luglio 2021, il World Heritage Committee dell’UNESCO, riunito virtualmente in Cina, a Fuzhou, ha evidenziato il valore universale delle Terme di Montecatini e di “Padova Urbs Picta”.
“The Great Spa Towns of Europe” è un riconoscimento transnazionale dell’UNESCO che comprende undici città in sette Stati (Baden bei Wien in Austria, Spa in Belgio, Karlovy Vary, Frantiskovy Lázne e Mariánské Lázne nella Repubblica Ceca, Vichy in Francia, Bad Ems, Baden-Baden e Bad Kissingen in Germania e la Città di Bath nel Regno Unito, oltre alla recente aggiunta di Montecatini Terme).
Queste città vengono considerate rappresentative dell’importante fenomeno termale europeo, molto attivo dal 1700 fino agli anni Trenta del Novecento (numerosi quadri, romanzi e film d’epoca ricordano questo fenomeno).
“Gli undici siti inseriti nella lista sono importanti anche perché rappresentano l’unico esempio di urbanizzazione intorno a una pratica medica, creando una nuova tipologia urbana di forma, funzione e architettura specifica senza precedenti”.
Montecatini Terme, 56^ sito italiano nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, rappresenta l’emblema dell’ultimo periodo legato al turismo termale, e si colloca principalmente all’inizio del XX secolo.
Le sue acque termali venivano apprezzate già in epoca romana, come è intuibile, ma fu il Granduca di Toscana Pietro Leopoldo a dare ordine di costruire i bagni, in un periodo decennale che va dal 1773 al 1783. Insieme agli stabilimenti fu costruito anche un ampio viale costeggiato da olmi, diventato uno dei simboli della città. Successivamente, all’inizio del XX secolo, Montecatini cominciò la sua grande trasformazione anche grazie al lavoro dell’architetto Giulio Bernardini che, sull’esempio di altre città termali europee, costruì alcuni edifici ora storici della città, come le Terme Tamerici, le Terme Excelsior e il Parco Pubblico.
“ ‘Padova Urbs Picta. Giotto’s Scrovegni Chapel and Padua’s fourteenth-century fresco cycles‘ costituisce un insieme di opere e architetture che illustrano le grandi innovazioni nel linguaggio artistico e nei canoni dell’affresco del XIV secolo, in un contesto preumanista e precursore del Rinascimento. Il ciclo di affreschi di diversi autori noti illustra le narrative allegoriche nelle prospettive spaziali influenzate dagli studi in scienze ottiche del XIV secolo”. Con questa motivazione il 57^ sito italiano è stato ammesso alla lista del Patrimonio Mondiale.
Inoltre, grazie a questo nuovo riconoscimento, Padova è entrata per la seconda volta nella lista dei siti del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, dopo l’inserimento del suo Orto Botanico nel 1997.
Così, insieme a Tivoli, la città veneta è una delle poche al mondo a custodire addirittura due siti del Patrimonio Mondiale UNESCO.
“Un primato che rafforza la leadership culturale dell’Italia, ribadisce la vastità del patrimonio culturale nazionale e riconosce il ruolo delle comunità nella tutela e promozione dei propri beni”, ha dichiarato il Ministro della Cultura Dario Franceschini.
Il sito seriale è composto da otto complessi di edifici religiosi e secolari all’interno delle mura della città, tra la Cappella degli Scrovegni e la Chiesa degli Eremitani, il Palazzo della Ragione, la Cappella della Reggia Carrarese, il Battistero della Cattedrale, la Basilica e il Convento di Sant’Antonio, l’Oratorio di San Giorgio e l’Oratorio di San Michele.
Gli affreschi sono stati dipinti durante tutto il XIV secolo, precisamente tra il 1302 e il 1397, da artisti diversi e per vari committenti, ma hanno tutti una conformità di stile e contenuto.
Vale assolutamente “la pena” ammirarli non solo per la loro bellezza in sé, ma anche per riflettere su un periodo storico e artistico nel quale l’Italia era innegabilmente la patria dei più grandi Maestri d’arte del mondo.
Una visita alla Cappella degli Scrovegni, piccola, ma deliziosa e dai colori brillanti, è assolutamente una delle esperienze da fare nella vita!
Per gli avventori del tempo si trattava di una sorta di cinema tridimensionale in cui loro stessi diventavano parte dell’arte che, a sua volta, spiegava a tutti, soprattutto ai molti analfabeti, storie senza tempo, perlopiù bibliche e di santi.
Fonti: Ministero della Cultura, sito ufficiale UNESCO.
There is 1 comment on this post
Comments are closed.