STO DA DEA: qui si cresce un post alla volta. Dietro al progetto grafico-editoriale c’è una donna che ha deciso di “stare da dea”, perché la creatività è femmina. Ecco il suo racconto.

Sto da Dea!

Marzo 2020

Seduta al tavolo da pranzo in piena pandemia, quella frase si materializza nella mia testa come un lampo: ‘STO DA DEA’. Che figo!, penso, e apro una pagina Instagram con questo nome, senza sapere minimamente cosa farne. Inizio a scrivere saltuariamente dei post su vari argomenti ma non ho una direzione precisa, né una ‘missione’ definita. L’anno precedente è stato durissimo sul lavoro e in amore, al limite della sopportazione; mesi dopo ne sto ancora curando le ferite e pagando le conseguenze. Dentro me sento che un modo per esprimere tutto quel dolore (e i relativi insegnamenti) mi farebbe bene, ma non riesco a trovare il vestito giusto per l’intento.

Marzo 2022

Inizio a disegnare con l’indice sull’app dello smartphone: mi esce una specie di bambina, pochi tratti, in bianco e nero. Non ho proprio le dita da pianista, anzi direi più due polpette con le unghie, per cui posso fare solo pochi tratti e ben definiti affinché il disegno sia chiaro. È una bozza, ma mi piace, mi ci affeziono. Pochi giorni dopo, per il mio compleanno ricevo in regalo una tavoletta grafica. Non avevo mai veramente disegnato in vita mia, forse l’ultima impresa risaliva alle medie. Certamente sono sempre stata uno spirito artistico: canto, scrivo canzoni, amo occuparmi degli allestimenti per eventi di amici e parenti…ma il disegno, ecco, quello mi mancava! Quindi comincio a impegnarmi sulla tavoletta grafica e piano piano il personaggio si definisce sempre più, riesco a darle un’identità: è la vocina che abbiamo dentro, la domanda che dovremmo farci prima di puntare il dito, la risposta spiazzante, mai giudicante, accogliente. STO DA DEA diventa la mia missione: comunicare gentilezza, cura e compassione attraverso la parola scritta e il disegno.

Febbraio 2023

Oggi la pagina è cresciuta, conta migliaia di followers, e di questo sono insieme stupita e grata. Ma al di là di questi parametri la vera gioia è l’interazione con le persone. Per me Instagram è un vero e proprio bacino di idee, confronto, belle persone e crescita. Non sopporto la narrazione mainstream di questi canali, che li vuole sempre luoghi superficiali e fuorvianti: come tutti gli strumenti, i social vanno usati in modo intelligente. Avete presente quando ci facevamo gli squillini coi primi cellulari e invece oggi ci paghiamo il bollo e ci ascoltiamo la rassegna stampa la mattina? Ecco, è la stessa cosa. C’è chi continua a usarli in modo stupido e chi ne fa qualcosa di utile. Inoltre ci spronano ad essere creativi (o creatori/creators), invece che essere sempre passivi fruitori di contenuti. E questo lo trovo molto bello. Chi denigra questi strumenti non ne ha compreso le potenzialità e, soprattutto, non ha la minima idea della bellezza che ci si può trovare dentro!

COSA CONSIGLIO ALLE DONNE?

N° 1: siate pazienti. È un consiglio da orticaria, lo so, ma è tra le migliori doti che si possano avere.

N° 2: accettate consigli solo da chi ha fatto o sta facendo quello che volete fare voi. Voler bene non basta per saper consigliare: molte volte è un vero e proprio boomerang, ma continuiamo imperterrite ad ascoltare genitori, zii, nonni e fidanzati come se l’amore facesse curriculum. Fidatevi di voi stesse e di quella vocina che spinge quando vi siete appena coricate per andare a dormire e non riuscite a prendere sonno. Di solito ha ragione.

Nicoletta

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