10 motivi per viaggiare. “La propria destinazione non è mai un luogo, ma un nuovo modo di vedere le cose” (Henry Miller)
L’importanza del viaggio

Il viaggiare viene definito da molti uno dei piaceri della vita. È un modo di vedere il mondo con occhi diversi e un modo per sperimentarsi e comprendere la diversità che ci circonda. La letteratura e l’arte ci hanno insegnato la bellezza del viaggio, attraverso i racconti (come Goethe nel suo “Viaggio in Italia”) o i dipinti raffiguranti paesaggi e città. Nel Settecento diventò di moda viaggiare per conoscere e studiare: ecco nascere i famosi Grand Tour dove ricchi giovani viaggiavano per le più belle città europee alla scoperta della loro storia e delle loro architetture. Viaggiare è una delle cose che aiutano ad aprire la mente e a capire quanto oggi il cosmopolitismo sia parte integrante delle nostre vite. Io, personalmente, amo collezionare i simboli delle città in cui sono stata: il Manneken Pis di Bruxelles, la gondola di Venezia e molti altri. Cartoline e magneti decorano parte della mia casa. Viaggiare è una forma intelligente di “vivere”. Così come lo è il “viaggiare” con l’immaginazione.

Ecco, di seguito, 10 motivi per viaggiare e perché è una delle cose che si dovrebbe fare, denaro permettendo.

Conoscere nuovi posti

Spostandosi anche di pochi chilometri dalle proprie città si possono conoscere luoghi nuovi, vedere la natura dominare sull’uomo o quest’ultimo sulla natura stessa con le sue architetture. Esistono città che affondano le proprie radici nella storia, le cui strade ci rimandano indietro nel tempo e ciò che ci circonda ci ricorda che il mondo è un mosaico di culture, lingue, tradizioni.

Scoprire nuove culture

Come già anticipato nel primo punto, viaggiare permette di venire a contatto con nuove culture che, molto spesso, sono molto diverse dalle nostre. Ma questo, non deve essere motivo di timore, anzi. La diversità è ciò che caratterizza il nostro pianeta. Viaggiare serve anche a scardinare molti stereotipi o pregiudizi che ogni società porta con sé; è così che si inizia a guardare il mondo con occhi diversi e curiosi e ci si accorge che a volte, quelle diversità non sono poi così grandi.

Ogni mondo è Paese

Ogni luogo racchiude in sé determinate caratteristiche e a volte, come già accennato prima, ci sono aspetti che ci ricordano il posto da cui veniamo. Alcune cose ci sembreranno diverse, altre invece ci risulteranno molto familiari. Ci sono, anche, dei posti che hanno abitudini e stili di vita diametralmente opposti dai nostri ma, la bellezza del viaggio, è scoprirli e apprezzarne l’unicità.

Conoscere nuovi tipi di cucina

Tra i 10 motivi per viaggiare c’è anche il detto: “Paese che vai, cucina che trovi“. È vero che l’essere italiano è una condanna in fatto di cucina (la cucina nostrana è una delle migliori al mondo), ma in ogni Paese è possibile scoprire piccole specialità culinarie che, il più delle volte ti restano nel cuore. A molti sembrerà strano, ma un popolo può essere anche conosciuto grazie alla sua cucina. Scopriamo così quali sono gli ingredienti che più vengono usati, cosa si coltiva o si produce in un determinato luogo. Ogni angolo o aspetto di una nuova terra ci permettono di imparare nuove cose.

Conoscere persone nuove

Se si riesce a mettere da parte l’idea che gli stranieri non siano persone socievoli come gli italiani, viaggiando si scoprirà che è possibile fare nuove amicizie, anche durature nel tempo. Visitare nuovi posti, irrimediabilmente, porterà a nuove conoscenze e ad ascoltare storie davvero interessanti. Per conoscere davvero un posto è indispensabile ascoltare chi ci vive perché quando si è turista tutto appare bello e perfetto. Ma la vita di tutti i giorni è un’altra cosa!

Riscoprire la bellezza

Viaggiare conferma l’unicità del nostro pianeta e la sua diversità territoriale e umana. Esistono Paesi che racchiudono una bellezza senza tempo, la storia, la grandezza della natura. Vi sono habitat che abbiamo visto solo nei documentari o studiato a scuola eppure a vederli dal vivo sono tutt’altra cosa. Viaggiare lascia il segno e ci carica di ricordi indelebili. Per questo motivo nella mia lista desideri (ma ho paura che resterà tale) ci sono luoghi lontani dai classici itinerari: vorrei fare la Transiberiana e conoscere la Mongolia e tutti quei Paesi attraverso un finestrino, ammirando la bellezza mozzafiato dei loro paesaggi. Mi piacerebbe andare in Nuova Caledonia, nel Pacifico, per assaporare un tramonto su una sabbia trasparente circondata dai rumori della natura. Non dimentichiamo il Centro America e il Perù, dove vorrei salire fino alle rovine del Macchu Picchu. Toccare e vedere con mano ciò che ho visto nei libri di scuola sarebbe meraviglioso.

Viaggiare migliora sé stessi

Gran parte dei viaggi che facciamo sono organizzati ma, in ognuno di essi, c’è sempre la componente dell’imprevisto. Non sempre le cose vanno per filo e per segno così come le avevamo immaginate e incontrare degli imprevisti è un modo per sviluppare la nostra capacità di problem solving. Questo soprattutto in viaggi più “selvaggi” rispetto a quelli organizzati in tour. Questo darà maggiore fiducia in noi stessi e nelle nostre capacità.

Sentirsi cosmopoliti

Organizzare viaggi è un modo per sentirsi parte integrante di una realtà più grande e, anche una forma di coraggio. Viaggiare soli, ad esempio, è un modo per affrontare certi timori e la serenità e la gioia che dà il viaggiare, sono impagabili. Viaggiare in compagnia, invece, è un modo per condividere emozioni e ricordi che resteranno per sempre nella nostra memoria.

Abbattere i pregiudizi

Avere la possibilità di vedere con i propri occhi realtà anche molto lontane dalle nostre, è il modo più naturale per abbattere eventuali pregiudizi. La mente si apre alla diversità, la si accetta come fattore naturale della società di oggi. Anche noi sembriamo diversi agli occhi degli stranieri: ma in fondo, che siamo bianchi, neri o gialli, che parliamo lingue diverse e professiamo religioni diverse, siamo più simili di quanto pensiamo. Ciò che ci diversifica è il contesto in cui viviamo, le tradizioni con le quali veniamo cresciuti ma, di base, partiamo tutti dagli stessi presupposti. Compreso questo, il mondo non ci sembrerà più cosi “straniero”.

Imparare nuove lingue

In ultimo, viaggiare impone la conoscenza di una lingua straniera: di solito, l’inglese ma, in certi posti, non serve. Al di là di questo, andare in luoghi dove si parla un idioma totalmente diverso dal nostro è divertente perché, dopo alcuni giorni, potremmo aver imparato frasi e modi di dire nella lingua locale. Le prime frasi che tendiamo ad imparare sono quelle fondamentali a chiedere informazioni; di certo, non impareremo una nuova lingua ma, nel viaggio di ritorno porteremo con noi nuovi modi di dire e la curiosità, magari, di saperne di più su un idioma in particolare

Ebbene, viaggiare, secondo me, è sinonimo di curiosità: senza di questa saremmo fermi, impantanati, nella nostra realtà e, in qualche modo, ci negheremmo la possibilità di evolverci. Mi rendo conto che spesso viaggiare richiede una disponibilità economica che non tutti hanno ma, appena è possibile, anche un piccolo viaggio non troppo lontano da casa è l’inizio di una scoperta che, indubbiamente, lascerà un solco dentro ognuno di noi.

Quindi, tenendo a mente i 10 motivi per viaggiare, zaino in spalla (o valigia in mano), occhi e cuore aperti e…BUON VIAGGIO!