Come ogni autunno, anche quest’anno il Fondo Ambientale Italiano (FAI) ha organizzato il 14 e il 15 ottobre le giornate dedicate al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese.
Cos’è il FAI – Fondo Ambientale Italiano?

Il Fai – Fondo Ambientale Italiano è una fondazione nata nel 1975 per tutelare e valorizzare il patrimonio artistico e paesaggistico italiano. Il fai ha ben 3 finalità:

  1. Curare i luoghi speciali italiani per le generazioni presenti e future.
  2. Promuovere l’amore, l’educazione e la conoscenza dell’ambiente, del paesaggio e del patrimonio artistico del nostro Paese.
  3. Vigilare sulla tutela dei beni paesaggistici e cuturali italiani.

In particolar modo, le giornate del FAI sono state pensate per far conoscere luoghi poco conosciuti e inaccessibili in giorni normali ma anche particolari, originali e poco valorizzati. È un evento molto importante soprattutto per i piccoli comuni per far conoscere il loro paese ai turisti ed incrementare così lo sviluppo turistico ed economico. Ma è importante anche per quei paesi che magari sono trainati solo da un particolare monumento e che hanno molto altro da offrire. Durante la mia permanenza a Torricella Peligna (Ch) è accaduto anche che persone del posto hanno visitato per la prima case storiche che normalmente sono chiuse ai turisti.

Torricella Peligna (Ch): il comune dai mille volti

Torricella Peligna è un piccolo e grazioso paese della provincia di Chieti di 1.342 abitanti. Poco conosciuta dai più ma molto bella e importante.

Situata tra le valli Sangro e Aventino, può vantare un bel paesaggio montano: infatti è alto più di 900 metri. Grazie ai suoi meravigliosi boschi e alla vicinanza di alte montagne, dopo l’unità d’Italia ha conosciuto anche i briganti: tra loro c’era anche un parente del famoso scrittore John Fante!

Cosa ha di bello Torricella Peligna? Molte cose, ma io ne cito solo alcune, per non tediarvi.

Per prima cosa la Pineta di Antonio Porreca, nata nel 1922 da una geniale idea di Antonio Porreca, appunto. Prima era un collina arida e franosa, ora è il simbolo del paese perché è un’oasi del verde molto preziosa. Vanta una superficie di 10 ettari e al suo interno abbiamo:

  1. una meravigliosa statua dedicata ai caduti della prima e seconda guerra mondiale. Alla sua cima abbiamo l’Angelo della Vittoria che su un libro d’oro scrive i nomi dei caduti torricellani e con il piede schiaccia un’aquila, simbolo dell’impero asburgico. Il suo sguardo è rivolto simbolicamente al paese, verso la chiesa di San Giacomo Apostolo;
  2. una ricca biodiversità: troviamo esemplari arborei di pino nero, abete rosso e il cipresso di Lawson ma anche oltre 200 specie di vegetali, come ad esempio le orchiedee e lo zafferano;
  3. una scalinata a cui lati troviamo 3 dolia in pietra che in passato venivano utilizzati per conservare olio, vino ed ache alimenti. Talvolta venivano anche sotterrati per manetenere integro il contenuto.
Personaggi illustri di Torricella

“Nessuno è profeta in Patria” è la triste verità di Silvio Di Luzio. Partigiano della Brigata Maiella, a soli 17 anni decise di combattere il tedesco per la libertà non solo dei suoi compaesani ma anche degli italiani. Infatti, con la Brigata Maiella arrivò fino in Veneto per liberare l’Italia dall’invasore. Fu tra i primi a entrare a Bologna il 21 aprile 1945.

Purtroppo a 20 anni fu costretto a partire per il Belgio perchè non aveva lavoro. Fu uno dei tanti italiani che lavorò come minatore a Marcinelle. Divenne responsabile dei soccorsi e per 15 giorni diede il suo contributo per salvare i suoi colleghi dalla catostrofe mineraria dell’8 agosto 1956. Con la sua squadra riuscì a salvare 6 minatori intrappilati nella miniera. Per questo fatto, il Belgio gli diede la massima onorificienza nazionale belga e divenne eroe nazionale.

Un altro personaggio illustre è Ettore Troilo: socialista convinto, collaborò prima con Filippo Turati e poi con Giacomo Matteotti. Per questi motivi fu un sorvegliato speciale di Benito Mussolini. Come avete ben capito, viveva e e lavorava a Roma ed era avvocato. A causa della guerra, ritornò a Torricella, credendo di trovare una situazione più tranquilla ma non fu così. Armato di coraggio, formò a Casoli (Ch) la Brigata Maiella, di cui vi ho descritto molto brevemente le gesta.

Fu un uomo dalle mille risorse e per niente egoista: di lui c’è molto da dire. Se volete, una volta a Torricella, potete ammirare la sua casa ai piedi della Pineta: ma solo dall’esterno.

Immagine di copertina cortesi of abruzzocittà.it