Nell’era del digitale nuove professioni si affacciano all’orizzonte come quella dell’influencer che promette guadagni apparentemente semplici ed una vita fatta di lussi e vacanze. ma è realmente oro tutto ciò che luccica?

Influencer a chi? Come neve al sole. Con questa metafora si può descrivere la fragilità di un lavoro come questo. O potrei anche dire: dalle stelle alle stalle! Chiaramente questi riferimenti e le seguenti riflessioni nascono dal caso “Ferragni”, trattato anche nel libro di recente uscita “Il vaso di Pandoro”, che descrive e analizza il punto esatto nel quale il mondo dorato di Chiara Ferragni ha iniziato a disgregarsi. Con una facilità e velocità che ha lasciato molti senza parole.

Dalle piazze a Internet.

Studi sociologici hanno dimostrato che i grandi comunicatori/oratori che parlano alle masse, hanno bisogno di grandi platee. I grandi della storia, politici e leader, hanno utilizzato le piazze: gli influencer utilizzano i social. Ma gli influencer sono tutti uguali? In realtà no, perchè pare che esistano varie tipologie che vanno dal macro influencer, ovvero una star della Rete che utilizza anche molto Youtube, al micro influencer che ha tra i 5 mila e i 10 mila followers grazie a contenuti accattivanti sulle principali piattaforme social. Ma possiamo trovare anche il nano influencer e l’ambassador, cioè il portavoce di un marchio ben preciso. Generalmente, le influencers sono donne anche se, ultimamente, anche gli uomini stanno puntando su un lavoro di questo tipo. Quando parliamo di influencer, intendiamo una figura molto nota sui social network che, in virtù della propria popolarità, è capace di influenzare i comportamenti e le decisioni di un gruppo specifico di utenti. Sul piano professionale, il ruolo dell’influencer gira intorno alle strategie di comunicazione e di marketing, meccanismi dai quali l’influencer trae guadagni, così come l’azienda che si promuove attraverso la sua figura.

Il potere di un influencer.

Il loro ascendente va ben oltre la semplice vendita di prodotti, influenzando i valori, gli stili di vita e perfino l’identità di intere comunità online. Il loro ruolo nel modellare norme sociali e aspirazioni individuali solleva interrogativi sull’autenticità e sull’impatto a lungo termine che queste figure hanno sulla coesione sociale e sugli ideali collettivi. Un influencer solitamente realizza contenuti digitali, foto o video, attraverso i quali esprime alla propria comunità digitale un’opinione su argomenti di vario tipo. Il potere sociale, tuttavia, non risiede soltanto nella capacità di influenzare le decisioni di acquisto di uno o di un altro prodotto, quanto di offrire un modello di vita a tutti gli effetti spettacolarizzato. Per mantenere e accrescere il proprio seguito l’influencer deve a rimanere in linea con le aspettative condivise dai suoi followers. In caso contrario, l’accordo tacito con i follower rischia di rompersi con un danno d’immagine dell’influencer.

La “fragilità” delle influencer.

Quando pensiamo alle tante influencer che circolano in Rete, immaginiamo persone libere di fare ciò che vogliono perchè guadagnano. Pensiamo siano libere di dire tuto quello che pensano e molto altro, Ma come in tutte le cose, c’è un prezzo da pagare. Le persone veramente libere non ricercano a tutti i costi visibilità e consenso, le persone libere stanno bene innanzitutto con se stesse, sono libere interiormente, non fanno una piega di fronte ad una critica spiacevole e si oppongono ai diktat del sistema quando è il caso. E, soprattutto, non hanno bisogno di raccontarlo agli altri. Si crede che coprendo le fragilità col rumore dello spettacolo e abbagliandole con le luci dei riflettori si possano mettere a tacere. Assolutamente falso. Per capirsi occorre ascoltarsi e per ascoltarsi occorre fare silenzio e stare da soli . Una cosa che, al solo pensiero, terrorizza la stragrande maggioranza dei persone di oggi. Perchè fare questo significa fare un’autocritica di cui molti hanno paura del risultato finale. Perchè non c’è peggior cieco di chi non vuole vedere. Per questo i mondo delle influencer è fragile come un cristallo e il caso Ferragni ne è la dimostrazione, seppur tutto sia venuto giù per problemi economici e di pubblicità fasulla.

Dalle stelle alle stalle.

La Rete, con la sua velocità di diffusione, sembra promettere grandi cose: soldi, fama, visibilità, viaggi. Ma questo è come il velo di Maya: una volta squarciato vediamo la verità dietro. In una società che viaggia a ritmi serrati e che punta tutto sulla materialità, è semplice come uno schiocco di dita che un’attività come l’influencer possa svanire da un momento all’altro. Sicuramente arriverà dell’altro ma, nel frattempo, i caduti saranno tanti. Basta anche un messaggio sbagliato, una pubblicità che dice il falso o una notizia falsa sulla vita di una persona per far terminare tutto. Però, se accumulare followers la prima volta è semplice come altrettanto semplice è perderli, molto difficile è recuperarli. Per questo, tale tipo di attività andrebbe monitorata e non pubblicizzata come il lavoro che ti cambia la vita. Ci saranno sempre nuove influencer che prenderanno il posto di altre. E il potere delle donne, la loro creatività, il loro ingegno e il loro essere multitasking non può essere misurato da un numero: quello dei followers.

Immagine di copertina di RDNE Stock project