Ed eccomi ancora qui per voi amici e lettori, ogni tanto vengo folgorata da idee strampalate e, come sapete, non posso resistere senza condividerle. E d’altronde la mia rubrica Futilità Necessarie dove potrebbe attingere se non anche dalle mie idee strampalate?

Oggi però non vi parlo delle mie solite 5 futilità ma di persone e comportamenti. Precisamente di persone e comportamenti in un contesto e in un ambiente ben preciso: sui mezzi pubblici.

Di questi tempi i mezzi pubblici non godono certo di grande simpatia. Ne sono consapevole. E, personalmente, ritengo che a maggior ragione andrebbero evitati… almeno per quanto possibile.

Mi rendo conto però che per qualcuno, pandemia sì, pandemia no, è davvero impossibile evitare di utilizzare i mezzi pubblici.

Per cui informo tali persone ingiustamente condannate a una simile tortura che sono loro vicino e sono terribilmente solidale.

Purtroppo sono perfettamente cosciente che certi elementi non si eviterebbero nemmeno abbattendoli con un bazooka

Comunque bando alle ciance e passiamo alle mie Futilità Necessarie, o inutilità necessarie perché intendo parlarvi di 3 categorie di persone che hanno comportamenti davvero assurdi quando si trovano su un mezzo pubblico.

Sui mezzi pubblici si incontrano persone assolutamente normali, ma ci sono esemplari veramente degni di un delirio, diciamocelo…

Anche se, ve lo confesso, la cosa che mi spaventa di più non è tanto incappare in persone sgradevoli. Quanto il pensiero di sapere che, forse, il resto del mondo vede anche me rientrare in una di queste categorie.

Ed ecco a voi 3 tipologie di persone da evitare assolutamente sui mezzi pubblici…

Categoria 1. Mister Ascella pezzata

Mister Ascella pezzata (già il nome la dice lunga) è colui il quale per motivi di mancanza di igiene o per sfiga naturale si ritrova a sudare copiosamente, nelle situazioni e negli ambienti meno indicati, spesso lasciando un sentore di sé come la scia di un profumo (che profumo non è).

Solitamente lo sentite arrivare (sempre per quel suo aroma ruspante che lo anticipa). E immancabilmente si sistema accanto a voi.

Se siete seduti la cosa è abbastanza controllabile, è sufficiente schiacciarvi come una frittella contro il finestrino (o al contrario sporgervi dal sedile) in modo da avere minor contatto possibile con il Mister.

Non è cosa semplice. Ma se il tragitto non è lunghissimo potrete sopravvivere.

Il peggio arriva se siete in piedi, magari in un angolo del mezzo perché ovviamente sovraffollato.

Lui (o lei in questo caso vi assicuro che non è questione di sesso) vi si avvicina e si posiziona a pochi millimetri da voi.

Poi come se non sapesse della gravità delle sue azioni alza il braccio per sostenersi ed evitare di cadere e, magicamente, davanti ai vostri occhi compare una chiazza oleosa all’altezza della sua ascella.

Quasi subito vi rendete conto di essere stati investiti da un impalpabile gas che suscita in voi allucinazioni simili a quelle post assunzione di stupefacenti. Per i più credenti potrebbero verificarsi anche apparizioni mariane…

Non descrivo oltre per non provocare malesseri generali… in ogni caso io consiglio di scendere alla prima fermata e piuttosto farsi qualche chilometro a piedi (inoltre l’aria fresca aiuterà a riprendere i sensi dopo la terribile esperienza).

Categoria 2. Mister Curiosity

I Mister Curiosity fanno parte di una categoria che a sua volta si divide in differenti sotto-categorie.

Già dal nome si evince che siano persone dotate di un’insana curiosità spesso (o forse quasi sempre) per cose che non le riguardano.

Partendo dal tipo che ti si mette alle spalle e sbircia il tuo giornale mentre tu stai leggendo.

Lo senti come un falco sopra la tua spalla, percepisci perfino i suoi occhi che scivolano sulle righe del quotidiano, attenti a seguire una notizia di particolare interesse.

Riesce a farti sentire talmente in colpa che quasi quasi ti dispiace cambiare pagina prima che abbia finito.

Subito dopo abbiamo il tipo che fa la stessa cosa con le tue labbra.

Stai parlando con un amico, un conoscente, un compagno di viaggio o anche con il tuo criceto e i suoi occhi sono ancorati al movimento delle tue labbra.

Un vero esperto di espressione labiale.

Legge le labbra come un sordomuto e spesso ti aspetti che da un momento all’altro possa intervenire nella tua conversazione.

A seguire c’è quello più spudorato che per soddisfare la propria curiosità arriva addirittura a voler fare conversazione.

Nonostante voi siate chiaramente in modalità non mi rompere che non ho voglia di parlare.

Ed è un sentimento chiaramente ben visibile dai segnali che lancia il vostro corpo.

Ma lui niente, comincia con domande del tipo: Prende sempre questa linea? e un bel che caxxo te ne frega ce lo vogliamo mettere?

Oppure: Ha visto che tempo? no, ma ho visto che gente… insomma minchiate che più banali non si può.

Voi lo ignorate ma lui continua, voi sbuffate ma lui niente, imperterrito, insiste.

Vuole parlare.

I vostri sentimenti oscillano come su un’altalena. Un momento siete tentati dall’aprire uno dei finestrini, prenderlo e scaraventarlo fuori.

Un momento dopo siete tentati dal passargli il numero di telefono di un buon psicoterapeuta.

Scartate entrambe le ipotesi perché alla vostra mente, in un caso o nell’altro, si affacciano scenari per nulla rassicuranti.

Tipo il fatto che gettandolo fuori faccia come le sigarette che ritornano indietro e ve lo ritroverete in braccio.

Oppure l’ipotesi, forse ancora peggiore, che lui possa voler insistere nel continuare a parlare.

Così vi astenete dal fare qualsiasi cosa e sopportate… fino a quando arriva, come un miraggio nel deserto, la vostra fermata.

Categoria 3. Lo strano

Lo strano è davvero strano.

Nel senso che ha comportamenti che, con ogni probabilità nella sua mente contorta hanno un senso ma ai più risultano incomprensibili.

Anche questa categoria si potrebbe scindere in altre sotto-categorie.

Ma quella più incomprensibile da analizzare è: l’uomo fermo in piedi davanti al posto vuoto.

La prima cosa che si pensa è: è un cavaliere e attende che qualcuno (magari una fanciulla o un povero anziano) abbia necessità di sedersi. È pronto a scostarsi per lasciar il posto… e invece no.

Salgono donne, anziani, bambini, animali.

Ma niente, lui se ne sta lì, immobile davanti al posto vuoto, resta in piedi come uno stoccafisso.

Come se fosse stato impagliato!

Non accenna nemmeno a spostarsi da un piede all’altro.

Quasi come se avesse conquistato un territorio e ne dovesse mantenere la supremazia.

Forse non è uno strano, è solo un conquistatore che si deve accontentare di sedili di autobus o tram perché oltre non potrebbe arrivare.

In ogni caso resta un cafone che occupa (peraltro senza nemmeno occuparlo) un posto vuoto rendendo ancora più affollata la vettura.

Perché di cederlo, quel posto, proprio non sembra intenzionato a farlo!

Che ne pensate? a voi è mai capitato di incontrare una di queste tipologie di persone? e come avete reagito?

Io per oggi chiudo qui. Vi lascio meditare su persone e comportamenti

Ma prima vi saluto dandovi appuntamento alla prossima puntata delle mie Futilità Necessarie.

Vi ricordo che se avete voglia leggermi, oltre che in questa rubrica, potete continuare a seguirmi sempre QUI su Pink Magazine Italia nella rubrica Donne Italiane e non solo.

Baci e abbracci virtuali dalla vostra Adele.