Tra le donne più leggendarie del tardo Rinascimento, Caterina de’ Medici, regina di Francia è stata una delle donne più potenti del XVI secolo.
La vita

Caterina Maria Romula di Lorenzo de’ Medici nasce il 13 aprile nel 1519 a Firenze, da Lorenzo de’ Medici duca di Urbino e Maddalena della Tour d’Auvergne,

Caterina de’ Medici appena quattordicenne, viene data in sposa a Enrico d’Orleans, figlio secondogenito di Francesco I re di Francia.

Donna molto equilibrata e intelligente ha gestito molto bene i rapporti di corte e di potere.

La leggenda nera di Caterina de’ Medici

I francesi non l’hanno mai vista di buon occhio, tanto che la tradizione popolare ha fatto di lei una donna spietata, machiavellica e dispotica.

Non sopportavano che il oro paese venisse governato da una donna straniera, seguace a loro dire al machiavellismo più sfrenato.

Dissero di lei che era una donna capace di tutto pur di preservare il potere, e fu accusata di aver fatto ricorso a mezzi estremi come veleni, trappole con l’aiuto di assassini al suo servizio.

La strage della notte di San Bartolomeo alimenta la sua fama di donna spietata e sanguinaria.

Caterina e l’astrologia

Un’altra cosa non ha certo giovato alla sua immagine pubblica: l’amicizia con maghi e astrologi. Era molto legata a Nostradamus e seguiva con interesse le sue profezie.

Caterina inoltre si fece costruire a Parigi una torre alta 141 metri, di tre metri di diametro, con una scala interna di 147 scalini, dove lei si recava a guardare il cielo con l’astrologo Cosimo Ruggieri.

Lo specchio magico

Si racconta che, traumatizzata da una profezia purtroppo avveratasi di Nostradamus, sulla tragica morte del marito e sui gravi pericoli a cui sarebbe andata incontro la sua famiglia, abbia consultato un astrologo italiano chiedendogli quanti anni avrebbero vissuto i suoi figli.

Chiusa in una stanza, seduta con le spalle alla porta, si dice che avrebbe visto attraverso uno specchio magico, donatogli da Notradamus, entrare uno per volta i suoi figli ognuno dei quali avrebbe compiuto un numero di giri corrispondenti agli anni di regno a lui destinati.

La profezia recitava:

“Tre dei tuoi figli cingeranno la corona di Francia: François per un anno, Charles per quattordici, Henri per quindici.”

Il responso non era certo dei migliori, se si considera che il passaggio della corona implicava inevitabilmente la morte prematura dei suoi figli.

Tuttavia, all’appello ne mancava uno, il più piccolo, il giovane duca d’Alençon.

Nostradamus scosse la testa e le mostrò il volto impertinente di Henri de Bourbon, ovvero Enrico, re di Navarra, che compì il maggior numero di giri della stanza, ventidue per la precisione.

Il responso annunciava senza ombra di dubbio, la fine della dinastia dei Valois e l’inizio di quella dei Borboni.

La profezia di Nostradamus si avverò