Il bello dei musei è probabilmente il senso di pace, il silenzio e la tranquillità con cui si può contemplare le opere esposte. E cosa ci può essere di più silenzioso e tranquillo che le profondità del mare? Ecco allora che anche nel Mar Mediterraneo arriva il primo museo subacqueo.

Di fronte a Cannes, a largo dell’isola di Santa Margherita, sono state calate enormi sculture raffiguranti volti umani. Si tratta dell’ultimo museo subacqueo dello scultore Jason deCaires Taylor, già noto per i suoi parchi sottomarini. L’idea è quella di portare l’attenzione sulla salvaguardia dell’ambiente marino ma non solo. Dietro ai volti spaccati a metà si nasconde un viaggio interiore e un omaggio importante.

Jason deCaires Taylor

Classe 1974, nel 1998 si laurea alla London Institute of Arts in scultura. Jason è diventato famoso per i suoi musei sottomarini, dove instaura sculture a doppio significato. Da un lato c’è sicuramente quello delle opere stesse: ognuna, infatti, trasmette qualcosa di diverso e profondo.

Dall’altro, invece, troviamo l’attenzione all’ambiente. I suoi lavori, di fatti, vengono realizzati con un cemento a ph neutro, così da non danneggiare l’ambiente. Inoltre, in questo modo, sarà l’ambiente stesso a trasformare costantemente le sculture, mutando il paesaggio e creando nuovi habitat naturali.

Negli ultimi dieci anni, Jason ha creato diversi musei sottomarini, creando qualcosa come 850 opere. È stato il primo artista a focalizzarsi sulla tutela e la salvaguardia dell’ambiente marino.

Il successo è arrivato nel 2006 grazie al primo parco di sculture subacque al mondo. Si tratta del Molinere Underwater Sculpture Park, situato a 5m sotto Grenada, nel Mar dei Caraibi. La Molinere Bay aveva subito enormi danni dall’uragano Ivan nel 2004. Con questa installazione, estesa in 800 mq, lo scultore voleva donare una nuova casa alla vita sottomarina. Oggi, l’area fa parte delle Top 25 Wonders of the World stilata da National Geographic.

Là per i sette mari

Nel 2009 ha dato vita al M.U.S.A, Museo Subacuàtico de Arte, a Cancun, Messico. Questo museo è uno dei più grandi e vede protagoniste oltre 500 statue dalle fattezze umane.

Nel 2016, invece, è stata completata una monumentale opera nell’Oceano Atlantico. Si tratta del Museo Atlàntico, a Las Coloradas, Lanzarote, che include un gigantesco muro di 30 metri e oltre 300 sculture, anch’esse umane.

I lavori di Taylor creano un fantastico e armonioso dialogo tra natura e arte. Nonostante il cemento rimarrà permanentemente per centinaia di anni, le opere subiranno cambiamenti: sarà la vita stessa a modificarne dinamicamente i connotati.

Primo museo subacqueo nel Mediterraneo

Il lavoro a largo di Cannes è durato quattro anni, ma adesso l’installazione è completa. In questo nuovo museo sottomarino, il primo nel Mare Nostrum, sono state posizionate monumentali volti umani. Si tratta di raffigurazioni della popolazione locale: dall’anziano pescatore al giovane scolaro. Di tutti, Jason ha fatto un calco del volto e con essi ha ricavato delle sculture da una decina di tonnellate l’una.

Ogni faccia, però, si compone di due parti. Una è quella vera degli abitanti locali, appunto, mentre l’altra è rappresentata come fosse una maschera. Si tratta di un omaggio a Sainte-Marguerite, la prigione dell’Uomo con la Maschera di Ferro. Ma la maschera è anche sinonimo di identità celata, di confronto tra vita pubblica e privata, di ciò che è dentro rispetto a ciò che è fuori.

Dall’altro lato, anche quest’opera è un omaggio al mare e alla sua fragilità. La costa, infatti, è stata ripulita da una buona dose di spazzatura (cavi, tubature e rifiuti di vario genere) e ora è pronta a trasformarsi in barriera corallina. Questo accade grazie al cemento atossico che Jason utilizza. Esso infatti è particolarmente ruvido e la sua consistenza incoraggia le larve di corallo a prosperarvi sopra.

Ogni opera di Jason deCaires Taylor nasce per diventare parte integrante dell’ambiente all’interno del quale viene inserita. E come ha affermato lui stesso:

Ho voluto creare qualcosa che esista tra due mondi, un ponte che ci permetta di vedere attraverso la superfice del mare. Un modo per re-immaginare le nostre interazioni con la natura e dare forma ad uno spazio dove la vita marina possa andare e venire come preferisce.