Figlia di Arnold Rosé, primo violino dell’Orchestra Filarmonica di Vienna, e nipote di Gustav Mahler, Alma Rosé aveva la musica che le scorreva nelle vene. Il violino era la sua passione ma mai avrebbe immaginato di diventare direttrice dell’Orchestra femminile di Auschwitz.

Alma Maria Rosé nacque a Vienna il 3 novembre del 1906 dal violinista ebreo Arnold Rosé e da Justine Mahler, sorella del grande compositore austriaco Gustav Mahler. Alma fu chiamata così in onore di sua zia, la compositrice e scrittrice Alma Mahler (moglie di Gustav).

Come si può immaginare anche Alma intraprese la carriera musicale seguendo le orme della sua famiglia. Ebbe una carriera di grande successo e nel 1932 fondò l’orchestra femminile Die Wiener Walzermädeln (Le ragazze del valzer di Vienna). Il gruppo suonava ad altissimo livello intraprendendo tournée in Austria, Germania, Cecoslovacchia e Polonia.

Ma il 1938 cambiò le carte in tavola.

Dopo le Leggi antisemite di Norimberga (1935), con l’annessione dell’Austria alla Germania nel 1938 la situazione per Alma e per molti altri ebrei austriaci iniziò a diventare pericolosa.

Insieme al padre Arnold, Alma fuggì in direzione Londra ma poi decise di andare da sola in Olanda, allora ancora una nazione libera, dove pensava di poter riprendere la sua carriera musicale.

Ma quando i nazisti occuparono i Paesi Bassi, Alma fu in trappola. Né un matrimonio fittizio con un ingegnere olandese né la conversione al cristianesimo poterono salvarla. Alma fuggì in Francia e tentò un’ultima, disperata fuga verso la neutrale Svizzera ma nel 1942 fu intercettata al confine e arrestata dalla Gestapo.

Alma passò diversi mesi nel campo di internamento di Drancy per poi essere deportata ad Auschwitz nel luglio del 1943.

Una volta raggiunto il campo, Alma fu messa in quarantena durante la quale si ammalò gravemente ma riuscì a riprendersi. Non appena saputo che tra le prigioniere c’era la nipote violinista di Mahler, Maria Mandel (la “Bestia di Auschwitz”) la mise a dirigere l’Orchestra femminile del campo. L’Orchestra era molto eterogenea sia per la provenienza delle musiciste sia per il loro livello: c’erano professioniste, dilettanti, autodidatte che avevano l’obbligo di suonare per i loro aguzzini.

Le musiciste erano costrette a suonare per ore e con qualsiasi condizione atmosferica per “accompagnare” tutto ciò che succedeva ad Auschwitz: dall’arrivo dei convogli stipati di gente allo stremo alle selezioni per le camere a gas e le impiccagioni.

Alma Rosé non solo dirigeva e orchestrava ma talvolta suonava assoli di violino durante i suoi concerti. Oltre all’attività ufficiale (i concerti per le SS), Alma faceva suonare musica proibita di compositori ebrei per migliorare lo spirito delle musiciste stesse e anche quello degli altri detenuti.

Come direttrice Alma contribuì a trasformare l’orchestra in un eccellente gruppo che permise a quasi tutte le sue musiciste di sopravvivere. Questo perché, in quell’inferno sulla terra, ubbidire agli ordini e soddisfare i desideri delle SS voleva dire allungare la propria aspettativa di vita.

Come ha raccontato, infatti, Anita Lasker-Wallfisch – violoncellista professionista – “se non suonavamo bene, ci aspettavano le camere a gas”.  

In un mondo traviato e deformato dalla malvagità e dall’odio, in mondo capovolto in cui l’arte e la musica venivano violate del loro vero potere, Alma Rosé – anche solo per un breve istante – riuscì a dare uno scopo alle donne dell’Orchestra, a far credere – per un attimo – a tutti i detenuti che l’Arte poteva ancora salvarli. Riuscì a dare speranza in un luogo in cui la speranza era morta per sempre.

Alma Rosé, grazie alla musica, ha salvato quasi tutte queste donne da un’orribile morte ma non è riuscita a salvare sé stessa.

Alma morì improvvisamente il 4 aprile del 1944 a 37 anni a causa di un avvelenamento da cibo dovuto, molto probabilmente, al botulismo.

La storia di Alma è raccontata all’interno dell’opera Fania (Playing for Time) di Fania Fénelon, cantante e pianista che faceva parte dell’Orchestra. Nel 1980 ne è stato tratto il film omonimo scritto da Arthur Miller e con Vanessa Redgrave nei panni di Fania Fénelon.

Fonti

Alma Rosé (biografia)

Alma Rosé: una violinista ad Auschwitz che regalò speranza nel campo di sterminio con l’Orchestra femminile (bonculture

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