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*Buongiorno Mirtilla, sarà fatto.*

Premessa: non vado al cinema a vedere questo genere di film perché mi piacciono… Naaaa! Vado al cinema per il bene dei miei due figli, per loro mi “sacrifico”, ma se devo essere sincera questo sequel di Spiderman (il primo: “Homecoming”, è uscito nel 2017 ) è SUPERLATIVO! Ragazzi, sono rimasta senza parole. Davvero un prodotto cinematografico che non delude. Questo lungometraggio prodotto dalla Marvel è esplosivo, ironico, suggestivo e anche un po’ romantico! Ora vi spiego il perché del mio entusiasmo: Parker (interpretato dal bravissimo Tom Holland) dopo che gli Avengers sopravvissuti al “Blip” – lo schiocco delle dita di Thanos che ha polverizzato metà del genere umano, portando morte e distruzione in “Avenger end game”- sono riusciti a sconfiggere quest’ultimo e a salvare il mondo, tenta di ricominciare a vivere. La sua vita sembra quella del perfetto ragazzo adolescente newyorkese: scuola, amici, zia May (una dolcissima Marisa Tomei) e l’amore; sì, perché Spiderman ha proprio preso una bella cotta per la sua compagna di corso MJ (Zendaya), che sembra ricambiare il suo sentimento. Deciso a dichiararsi alla ragazza, durante la gita in Europa insieme alla sua classe, Peter Parker cerca in tutti i modi di dimenticare di essere Spiderman e ignora volutamente le continue chiamate del capo Nick Fury (Samuel L. Jackson) – direttore dello SHIELD (organizzazione spionistica e antiterroristica internazionale, che controlla gli equilibri del mondo e di cui molti super eroi ne sono agenti).

Spiderman parte e cerca di vivere quest’esperienza non curandosi minimamente del suo super potere, ma Fury e una nuova minaccia incombono sul giovane Parker e sul destino del mondo…

In un tributo d’effetti speciali, degni dell’entrata in scena dell’enigmatico Mysterio, il film non permette mai allo spettatore di pensare di anticipare la prossima scena. Battute goliardiche, personaggi sempre meglio definiti e tanta energia, fanno da epicentro all’ennesimo successo estivo nell’ormai consolidato filone dei supereroi, che regna incontrastato sulle statistiche delle vendite di biglietti.

Durante tutta la proiezione, il riferimento al compianto Ironman è forte e intenso. Tony Stark, pigmalione del giovane super eroe del queens, viene citato e ricordato spesso; dopo la sua dipartita nell’ultimo Avengers End Game, Parker si sente orfano di colui che – più di tutti- gli ha dato fiducia e una grande eredità: Stark ha reso Peter suo degno successore, donandogli addirittura l’accesso e l’utilizzo di “Edith” (acronimo di: Even dead I m the Hero – anche da morte sono l’eroe) un’intelligenza artificiale avanzata che può gestire e manipolare i migliori sistemi di privacy e sicurezza e un esercito di droni, capaci di sterminare tutto in pochi attimi.

Quello che Peter non capisce subito è che il dono di “Edith” da parte di Tony non è una condanna, ma la sua salvezza, non solo per accettare definitivamente il suo essere un giovane super eroe, ma anche per salvare il mondo stesso… Di più non posso dire, svelerei troppo e non sarebbe giusto.

Intanto vi consiglio di andare a vederlo, sgranocchiando pop corn ridendo di gusto.

Buona visione…

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* Certo Mirtilla, eseguo.*

Mirtilla Amelia Malcontenta