«Giungo alla conclusione che è l’amore che salverà il mondo, ma sopratutto me stessa»

In questo periodo così particolare per l’intera umanità, fatto di  regole e divieti di uscire, necessarie per la nostra salute e per quella di chi ci circonda, abbiamo tutti dovuto rinunciare alle nostre visite in libreria. E per una come me, abituata al cartaceo, è stato un brutto scherzo.

Certo, c’è Amazon… ma pensare di intasare le consegne più importanti non era proprio nelle mie corde. E così, se volevo continuare a leggere, avrei dovuto piegare la mia scelta, non che la mia volontà, sugli ebook. Chi mi conosce sa che non li gradisco, ma a mali estremi… così ho fatto la mia passeggiata virtuale tra i libri, ma questa volta mi sono lasciata consigliare dalle amiche. Avevo deciso di dare uno sguardo tra gli autori emergenti e so che loro ne seguono un bel po’. Li ho proprio chiesti espressamente.

Del resto tutti i grandi scrittori hanno avuto un inizio, no? Un “primo libro” per il quale hanno faticato e sgomitato per cominciare a farsi conoscere e credo che sia giusto anche tener d’occhio quel ramo del settore e, se si può, dare credito a chi merita. Mi avevano fatto, all’unisono in coro, un nome ben preciso così la mia ricerca è stata mirata.

Aprendo la sua pagina ho scoperto, con non poca sorpresa, che dei suoi libri c’è ne sono già un buon numero! E come si può “giudicare” uno scrittore in erba se non dai suoi primi scritti? Ho cercato il primo testo pubblicato, ho letto la sinossi e mi sono lasciata convincere da quelle poche righe. Mi incuriosiva, avevo intravisto qualcosa sotto. E non sbagliavo.

Quando ho incontrato l’autrice di questo testo mi sono fatta rapire subito dalla sua disponibilità e dalla sua crescente professionalità. È la persona che più di tutte, per me, impersonifica lo stato d’animo e d’essere dei personaggi che incontriamo tra le sue pagine. Una penna finalmente schietta e diretta, che non chiede permesso, che racconta le cose per quelle che sono senza fronzoli, senza comunque togliere spazio all’immaginazione e che lascia intendere di aver messo tanto di suo, di sé, tra quelle pagine.

Ovviamente, essendo il primo lavoro, la scrittura era ancora un po’ acerba ma mi aveva incuriosito al punto da prendere anche il seguito e subito dopo, per farne un confronto più equo, anche l’ultimo libro in lista, l’ultimo uscito. E sono rimasta sbalordita dall’evoluzione della sua scrittura. Un percorso davvero incredibile. Mi ha colpito, fra le mille particolarità, il filo conduttore che l’autrice percorre in tutti suoi testi: il coraggio. Il coraggio della rinascita, del saper rialzarsi, del riuscire a guardare avanti nonostante tutto il male vissuto. Il coraggio e la forza di riuscire a cambiare vita, di superare situazioni anche delicate e difficili.

Tema scontato? Può darsi… ma oggi più che mai c’è il bisogno di vedere, anche attraverso un libro, che la seconda possibilità esiste davvero se c’è la forza di rompere le catene che la vita ci lega ai piedi. C’è sempre per quanto sembri difficile, ed è una vera sfida andare contro il destino fino a passarci in mezzo per correre oltre verso vite migliori. Leggere questi tre testi di un’autrice in erba e per me sconosciuta ha consolidato ancor di più il mio pensiero: mai giudicare le persone, mai farlo senza aver conosciuto tutta la storia. O, in questo caso, averla letta.

Li ho  letti tutti nel giro di pochi giorni , tutto di un fiato per poi dovermi concedere il lusso di aspettarne altrettanti per poterli metabolizzare, digerire. E, come prevedevo, per un po’ non sono riuscita a leggere altro.

Vi ricordate quando vi dicevo di quei libri belli, sorprendenti, che ti entrano e ti si incastrano nell’anima? Questi ne fanno parte. Ho già preso altro, voglio vedere cosa ha da offrire questa nuova autrice e sono sicura che non ne resterò delusa.

Vi lascio il titolo del suo primo lavoro “A fuego lento” se mai vi venisse la curiosità di andare a dare un occhiata e la  penna che ha destato la mia curiosità è quella di A. D. Viga.