Evviva, il libro sul quale si lavorava da mesi o settimane è stato dato alle stampe! Bene, tutti felici, autore compreso. Adesso c’è bisogno di coccolarlo questo bambino di carta, di farlo conoscere ai bambini più grandi perché lo accolgano sui loro scaffali in libreria. L’evento inaugurale, potete immaginare, che svezza il suddetto libro/ bambino, è la prima presentazione. E arriva anche quel giorno, in cui l’autore progetta trucco e parrucco, invita addirittura la sua maestra della quinta elementare, la zia che vive a Milano e che non vede dall’estate del ’99. Insomma, un grande evento sociale, nell’ipotesi in cui la sala della libreria non ospiti unicamente vecchie zie e maestre del cuore. Naturalmente esistono questi casi come, per fortuna, casi in cui non ci sono gli affetti sopra citati, o quantomeno non solo, e la povera addetta all’organizzazione eventi diventa un’agenzia di viaggi, esperta di qualunque argomento che possa intrattenere ospiti, relatori, giornalisti, librai che non hanno più sedie a disposizione (l’ottimismo dei librai, messi di fronte alla programmazione di una presentazione del libro di un autore che non è invitato regolarmente in tv nei programmi del pomeriggio a dire la sua sull’ultima fiamma di Belén, è pari a zero). Tutta la responsabilità dell’evento è su di lei. Se il treno è in ritardo è colpa sua, avrebbe dovuto prevedere lo sciopero di metalmeccanici che riparano le ferrovie, o no? E se l’autore si ammala? Beh, la colpa non sarà sua, ma certamente porterà per sempre con sé il trauma da presentazione mancata!
Lara Palummo
Comments are closed.