Se considerate Sex and The City rivoluzionario, allora non avete visto “Cuori senza età”. Prima di Carrie Bradshaw e compagne, sono state Dorothy, Rose, Blanche e Sophie a sdoganare la libertà e l’indipendenza femminile nell’America degli anni ’80.

Vado controcorrente. Non sono mai stata un’amante di “Sex and The City”. Per quanto le quattro ragazze di New York mi piacciano e abbia sempre invidiato sia il lavoro che la scarpiera (definizione che non rende giustizia a quella stanza delle meraviglie piena di calzature tanto colorate quanto costose che compare nella serie tv) di Carrie Bradshaw, ammetto che non è uno dei miei telefilm preferiti. E non sono riuscita neanche a vedere il reboot. Ci ho provato, per carità, ma dopo un po’ l’ho messo da parte, accantonato a favore di serie che ho considerato più in linea con i miei gusti. Un esempio? “Cuori senza età”, o “Golden Girls”, come da titolo originario.

Prima di Carrie, Dorothy & friends

Forse perché mi sento più vintage che sex(y)… Battute a parte, credo che “Golden Girls” sia una piccola chicca che tutti indistintamente dovrebbero vedere. Ovviamente se piace il genere, una sitcom venata d’ironia che riesce ad affrontare tematiche anche molto profonde, dall’omosessualità, al razzismo, dall’HIV, alle violenze sessuali, dall’adulterio, al sessismo, solo per fare alcuni esempi. E se ora questi argomenti sono all’ordine del giorno, negli anni ’80, quando questa serie tv è comparsa per la prima volta sul tubo catodico, erano veramente all’avanguardia. Specialmente se pensiamo che le protagoniste erano quattro donne che avevano superato la cinquantina. Un po’ come le eroine di “Sex and The City” oggi. Già, perché Carrie, Charlotte e Miranda in “And Just Like That…” hanno la stessa età di Dorothy, Rose, Blanche e Sophie, le quattro golden girls. Non è sbagliato, quindi pensare che prima di Carrie, Dorothy & friends hanno fatto a loro modo la storia della tv, sdoganando la libertà e l’indipendenza femminile nell’America degli anni ’80.

Le avventure di quattro donne che hanno superato i fatidici 50 anni

La serie tv narra le avventure di quattro donne non più giovanissime, interpretate da Rue McClanahan (Blanche), Betty White (Rose), Beatrice Arthur (Dorothy) ed Estelle Getty (Sophie), che, per motivi economici, si ritrovano ad abitare insieme in una villa a Miami. Che poi sarebbe un po’ il sogno femminile. Suvvia, a chi non piacerebbe trascorrere nella stessa abitazione l’ultima fase della propria vita insieme alle proprie migliori amiche, facendo quello che magari non ha mai fatto prima, e godersi un drink, parlando di tutto liberamente (sì, anche di sesso) e senza peli sulla lingua? È quello che succede in “Golden Girls”, che in questo precorre sicuramente i tempi, conquistando letteralmente il pubblico.

Un telefilm cult

Il telefilm dura ben sette stagioni, dal 1985 al 1992 e diventa presto un cult, aggiudicandosi 11 Emmy e 3 Golden Globe. Inoltre, nel 2014 viene inserito dalla Writers Guild of America al numero 69 nella lista delle 101 migliori serie TV scritte di tutti i tempi. Il merito, oltre che degli sceneggiatori Marc Cherry e Mitchell Hurwitz, autori in seguito di serie di successo come “Desperate Housewives” e “Arrested Development”, è sicuramente del cast. Basti pensare che ognuna delle attrici ha vinto un Emmy.

La perla nascosta: Estelle Getty, alias Sophie

E se Rue McClanahan, Betty White e Beatrice Arthur all’inizio della serie avevano alle spalle una carriera già avviata e di successo, Estelle Getty è stata una rivelazione. Il suo esordio al cinema, infatti, avvenne nel 1978, a 55 anni. Prima di Golden Girls, poteva annoverare nel proprio curriculum solamente qualche sporadica apparizione. La più importante nel 1982 nel film Tootsie di Sydney Pollack, con protagonista Dustin Hoffman. Non più giovanissima, questo non le ha impedito di continuare a credere nei suoi sogni per realizzarli. Sin da giovane, infatti, partecipava a provini, sperando di conquistare il suo posto al sole. In tanti si sarebbero probabilmente arresi, lei invece è andata avanti per la sua strada. E i fatti le hanno dato ragione.

Il personaggio da lei interpretato, l’immigrata siciliana Sophie Petrillo, mamma di Dorothy, era destinato inizialmente a una breve apparizione. La bravura della Getty, però, fu tale da farla amare dal pubblico dopo appena qualche battuta. Questo le valse la promozione nel cast principale. E poco importa se nella realtà la Getty aveva un anno in meno della sua figlia televisiva, interpretata da Beatrice Arthur. Un’ora o due di trucco e la simpatica Sophie era pronta ad entrare in scena.

Golden Girls apripista di una serialità dedicata alla terza età

È proprio il caso di dirlo, prima di Carrie, Dorothy & friends dettano legge. Oltre a considerarsi appunto “antenate” delle quattro ragazze di New York, hanno fatto da apripista a un filone seriale ora in auge che è culminato in prodotti davvero pregevoli quali “Il metodo Kominsky”, “Grace and Frankie” e, precedentemente, “Hot in Cleveland”, in cui compare tra l’altro la stessa Betty White. Mai come in questi casi si può affermare che l’età è solo un fatto mentale, non anagrafico. Non è mai troppo tardi per fare esperienze, per divertirsi e per sentirsi vivi, come le golden girls ci hanno insegnato. Teniamolo sempre a mente.