Essere bilingue. Se sei bilingue, tutte le persone che incontrerai rimarranno affascinate da questo tuo dono…genetico! La tua capacità di imparare le lingue diverse dall’italiano aumenterà di molto rispetto a chi non è bilingue e molti ti vedranno come una semidivinità capace di cose impossibili.
Essere bilingue porta solo vantaggi?

Eppure, nonostante questo dono che Dio ha voluto darti, incontrerai non solo evidenti vantaggi, ma anche altrettanti svantaggi che per molti sono impensabili. Anche la vita di un bilingue può essere difficoltosa, soprattutto nel parlato e, io, bilingue come tante altre persone, sono qui a svelarvi quali difficoltà si possono avere.

Gli studi scientifici

Prima di inoltrarci nel mondo fantastico di un bilingue, o trilingue nei casi più fortunati, cerchiamo di fare chiarezza cosa la misteriosa scienza ha studiato per capire meglio cosa succede nel cervello di una persona che, fin dalla nascita, parla più lingue. Autorevoli fonti affermano che il cervello aumenta di dimensioni quando si impara una nuova lingua e che il bilingue ha ricordi migliori rispetto al monolingua, oltre ad essere più creativo e flessibile.

Vantaggi del bilinguismo
  • Si è più facilmente in grado di comunicare con persone di Paesi diversi;
  • Si imparano più facilmente altre lingue;
  • Il cervello degenera più lentamente e resiste meglio a eventuali ictus;
  • In casi di estrema tensione, puoi usare parole straniere che pochi capiranno o modi di dire altrettanto autoctoni che renderanno impossibile tradurre ciò che stai dicendo;
  • Puoi pensare, in alcuni casi, in entrambe le lingue per poi esprimerti in quella che viene chiamata Lingua 1 e leggere libri in entrambi gli idiomi che ci accompagnano fina dalla nascita.
  • Essere bilingue ti fa sentire di appartenere a due nazioni perché cresci con due culture e tradizioni diverse.
Svantaggi del bilinguismo

Come in tutte le cose, anche essere bilingue può portare degli svantaggi, alcuni anche parecchio imbarazzanti:

  • Il bilingue inizia a parlare più tardi rispetto ai bambini monolingua. Fin qui tutto chiaro poiché oggi è una condizione abbastanza conosciuta. Ma per mia madre, nella preistoria, il mio non parlare almeno fino ai due anni e mezzo, era molto preoccupante e ciò mi ha procurato una serie di visite da logopedisti e pediatri che, fortunatamente, hanno fatto luce sul mio “deficit” oratorio;
  • Capita spesso, soprattutto a me, di inventare parole nuove, ibridi tre le due lingue che parlo, italiano e spagnolo. Seppur molto simili, vi garantisco che i problemi di comunicazione e di pensiero sono all’ordine del giorno!
  • A volte, in alcuni casi, non sai in che lingua esprimerti. A casa, parlavo italiano con mio padre e contemporaneamente spagnolo con mia madre. In casi particolari, dovevo riflettere su quale lingua usare per essere capita. Se sono arrabbiata, poi, sono in grado di passare da una lingua all’altra senza lasciar capire nulla a chi mi sta di fronte;
  • Un altro aspetto non proprio piacevole è quello di non ricordare a volte, come si dice una parola in italiano e dirla in spagnolo, oppure non volendola dire in spagnolo resto alcuno secondi come imbambolata cercando di ricordare la parola in italiano o gesticolando nella speranza di essere capita!
  • Non sapere alcuni termini in italiano perché li ho sempre e solo sentiti in spagnolo. Questo mi capita solitamente con gli oggetti della casa, come pentole o utensili per pulire. Dato che al di fuori di casa, non sono termini che si sentono tantissimo in una conversazione tra amici, io conoscevo alcuni termini solo in spagnolo. Potete immaginarvi quando è arrivato il momento di usarli in italiano…non sapevo davvero di cosa si stava parlando!

In conclusione, però, posso dire che essere bilingue è una figata pazzesca!