Tanto declamati, poco letti, i classici ci interrogano sulla vita. Ecco perché è importante leggerli e da quali vi consigliamo di cominciare.

Classici: mai stagione migliore dell’autunno per approcciarsi a essi. E se la stagione autunnale alle porte, oltre a bussare, ti ha ammaliato col suo canto delle sirene dai cento buoni propositi e tra questi c’è quello della lettura, afferralo, non lasciartelo sfuggire. Leggere apporta – è scientificamente dimostrato – benessere fisico e psichico, regolarizza il respiro e calma i battiti del cuore, aumenta la conoscenza del lessico, allena la mente e l’immaginazione.

Iniziare da un mattone può essere controproducente: se la trama non è abbastanza coinvolgente l’obiettivo ci sembra insormontabile e il libro non può far altro che rinsaldare il famoso “blocco del lettore”. Proprio per questo consiglio sempre di (ri)cominciare da un libro breve, meglio ancora se del genere o dell’autore preferito. Ma qui, essendo in tanti, ho pensato di partire da alcuni classici brevi, che possano andar bene un po’ per tutti. Che poi, si sa, la lettura di un classico è un fatto imprescindibile della lettura in sé.

Se amate la filosofia e il mondo antico.

Se alle superiori avete amato la filosofia e la storia, e adorate interrogarvi su temi intramontabili che interessano tutta l’umanità, vi consiglio “Lettera sulla felicità” di Epicuro e “L’amicizia” di Cicerone. Certo, troverete un linguaggio piuttosto arcaico, ma di assoluta comprensione, tante massime sorprendentemente attuali che vi faranno riflettere sulla vostra vita (e la vostra idea – o il vostro vissuto – più o meno “felice”), valuterete quanto le riflessioni di Epicuro rispecchino in qualche modo i superstiti – per antonomasia puoi contarli sulle dita di una mano – fra la cerchia degli amici (i famosi “pochi ma buoni”).

Per questo genere di libri, consiglio sempre una matita appuntita e cioccolato fondente (magari con nocciole) accanto.

Una settimana al massimo (se siete proprio fuori allenamento o avete davvero pochissimo tempo libero) e il libro sarà concluso. Potrete fare una spunta all’elenco dei “classici irrinunciabili da leggere almeno una volta nella vita”, ma, soprattutto, potreste aver voglia di ampliare le vostre conoscenze ed esperienze, magari rispolverando il libro di latino del liceo o prenotando una visita in un museo dell’antica Roma o ancora, perché no, un bel viaggio in Grecia. Di solito, i libri attirano altri libri, ma fanno anche venir voglia di conoscere il tempo e lo spazio degli autori e dei protagonisti.

Link per l’acquisto: Amicizia di Cicerone

Se amate la filosofia orientale.

Un classico del quale tutti abbiamo letto, qua e là, citazioni più o meno lunghe. Un libriccino senza tempo, leggerissimo e profondo. Sto parlando di “Il Profeta” di Kahlil Gibran. Se famosissime sono le sue righe sui figli (le famose frecce scoccate) e sull’amore, non può dirsi altrettanto di altri passaggi meno conosciuti, ma assolutamente degni di conoscenza. Io l’ho praticamente sottolineato tutto. Ne consiglio la lettura con incenso o aroma diffusore e sottofondo musicale, atti ad entrare ancor di più nella tipica e aurea atmosfera orientale.

Link per l’acquisto: Il Profeta di Gibran

Se amate le storie intense.

Verismo e Verga sono un binomio praticamente automatico. Come vassalli e valvassori, flora e fauna, guelfi e ghibellini. “Storia di una capinera” vi spezzerà il cuore e vi interrogherà su quanto siano cambiati i nostri usi e costumi (e, almeno in alcuni casi, meno male!).

Ai piedi dell’Etna la storia ci traghetterà nella Sicilia del secondo Ottocento. Una storia assolutamente verosimile, nuda e cruda come il Verismo esige, probabilmente accaduta a molte giovani, soprattutto orfane, dell’epoca. La vita ascetica senza vocazione (imposta e priva di gioia) fu una piaga esattamente come può essere vista ora da alcuni la mancanza di vocazioni.

Vi consiglio di leggerlo in mezzo alla natura, perché non mancano tante belle descrizioni e riferimenti ad essa. Se vi trovate in Sicilia o programmate un viaggio di pochi giorni lì, è perfetto da mettere in valigia (ma anche un po’ triste).

Link per l’acquisto: Capinera di Verga

Se cercate la forza delle donne per ispirarvi.

Dobbiamo, ahimè, arrivare all’inizio del Novecento per citare un’autrice donna di un classico breve (in questo articolo). Ciò la dice lunga sul ruolo della donna relegato per secoli soltanto ad alcune cose specifiche, basilari e pratiche, all’interno del focolare domestico. Le spiega bene, nel suo saggio divenuto pietra miliare del Women empowerment , “Una stanza tutta per sé”, Virginia Woolf (di lei parlammo qui). La stanza tutta per sé le donne non l’avevano. Al contrario degli uomini, che solitamente avevano uno studio o una biblioteca tutta per loro, con grammofono e pianoforte annessi, la donna, se sapeva leggere e scrivere, doveva farlo in salotto, continuamente interrotta da chiunque qui passasse o sostasse.

Un esempio sia letterale che metaforico calzante, che rende bene l’idea. Ne consiglio la lettura in una stanza tutta per voi, naturalmente, magari chiusa a chiave ed insonorizzata!

Link per l’acquisto: Stanza di Woolf

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